Come funzionano i casinò dei nativi americani?

‌‌Molte persone hanno sentito parlare o visto in alcuni film, i casinò gestiti dai nativi americani. Negli Stati Uniti, il numero di questi stabilimenti controllati dagli indigeni supera le 500 sedi e qui è possibile trovare ogni tipo di gioco: dalla Roulette al Blackjack alle migliori offerte di slot machine e scommesse sportive di ogni genere.

‌‌Ma in che cosa sono diverse esattamente queste strutture dagli altri stabilimenti presenti negli Stati Uniti? Ci sono differenze con le sale tradizionali dei luoghi deputati alle scommesse?

‌‌In questo articolo cercheremo di scoprire meglio la storia ed il funzionamento delle sale gioco gestite dai nativi americani.

‌‌Gli esordi

‌‌La prima struttura di proprietà indigena è stata aperto nel dicembre 1979 dalla tribù Seminole che di fatto era una sala da Bingo in Florida. Tuttavia, qualche tempo dopo l’apertura, i proprietari

furono minacciati di chiusura dallo sceriffo della contea.

‌‌Dopo una lunga battaglia legale, conclusasi nel 1981, la Corte Suprema stabilì che i Seminoles avevano ogni diritto di gestire lo stabilimento, grazie alla loro sovranità.

Questa sentenza, ha portato molte tribù di nativi americani ad aprire delle attività legate alle scommesse in tutti i territori a disposizione.

Ma la situazione che vivono è differente rispetto alle sale gestite dai non indigeni. Vediamo assieme le differenze in alcuni punti.

‌‌Le tribù non pagano tasse sul reddito

‌‌C'è un po' di confusione sulla questione tasse da pagare da parte dei nativi americani.

Queste sono in effetti corrisposte, ma da dipendenti e da eventuali vincitori. Ciò, poiché i governi federali e statali non possono addebitare tasse alle attività delle tribù.

E questo, si traduce nel fatto che i casinò non pagano a loro imposte, neanche su redditi commerciali o aziendali.

Tuttavia, solitamente sono previsti patti o clausole locali, per cui gli stabilimenti pagano alla contea in cui sono collocati, una parte dei profitti.

I giocatori americani, invece, pagano le tasse normalmente per cui eventuali vincite devono essere dichiarate.

‌‌Gli stabilimenti dei nativi americani guadagnano di più che quelli di Las Vegas

‌‌Ebbene sì: questi stabilimenti generano più entrate di tutte le strutture di Las Vegas messe insieme.

Solamente nell’anno fiscale 2021, i loro ricavi sono aumentati di oltre il 40% rispetto al 2020, con ricavi lordi di gioco (GGR) di 39 miliardi di dollari: un nuovo record.

Nello stesso momento, la Strip di Las Vegas ha incassato 7 miliardi di dollari in GGR. I valori sono da conteggiare al lordo di stipendi, costi di gestione e altre spese.

Bisogna però sottolineare che i ricavi dei 30 stabilimenti di Las Vegas, sono confrontati con ben 500 strutture di proprietà tribale, quindi un numero parecchio superiore.

‌‌La security delle strutture indigene non può arrestare in caso di infrazioni

‌‌Il personale di sicurezza delle sale tribali possono trattenere eventuali delinquenti, ma non arrestarli.

‌‌Questo perché le strutture sono collocate su una terra sovrana e la polizia indigena può controllare che non ci siano eventuali infrazioni. Ma non può indagare sui crimini, perquisire sospetti e detenere persone che non sono indigene.

‌‌Le forze di polizia indigene possono solo arrestare altri nativi americani e in caso di problemi, devono attendere l'arrivo della polizia non indigena per completare formalmente gli arresti.

‌‌A Las Vegas, invece, gli agenti di sicurezza possono denunciare e portare eventuali sospetti alla polizia in caso di crimini.

‌‌La regolamentazione di giochi è differente nelle strutture indigene

‌‌I giochi dei nativi obbediscono ad un'ordinanza approvata dalla National Indian Gaming Commission che determina programmi di pagamento e percentuali di pagamento diverse rispetto alle comuni strutture americane.

Inoltre, anche le informazioni relative a percentuali di pagamento e probabilità non sono chiare, ma ciò non vuol dire siano più svantaggiose per i bettor.

Generalmente, pare che i giochi da tavolo siano più generosi negli stabilimenti dei nativi, mentre le slot machine paghino meno che altrove.

‌‌ Le strutture dei nativi americani sono tra le più grandi al mondo

‌‌Alcuni stabilimenti del mondo come il MGM Cotai e The Venetian Macau, sono celebri per gli enormi spazi.

Tuttavia, il casinò più grande del mondo è il WinStar World Casino and Resort a Thackerville, in Oklahoma. Ed è gestito dalla Chickasaw Nation: una struttura grande quanto 10 campi da calcio e mezzo.

Un’altra enorme struttura indigena è il Foxwoods Resort Casino a Ledyard, nel Connecticut dei

Mashantucket Pequot: 2,7 volte più grande del celeberrimo Caesars Palace.

‌‌‌‌Non sempre le tribù gestiscono le attività

‌‌Sebbene la terra indigena sia sovrana, non sempre le sale che si trovano sul territorio sono gestite da nativi americani. Infatti, come qualsiasi altra azienda, gli stabilimenti di proprietà indigena sono interesse di investitori che mettono risorse finanziarie in campo, per il successo della loro attività.

Per esempio, Donald Trump ha collaborato con Twenty-Nine Palms Band of Mission Indians of California per inaugurare il Trump 29 Casino.

‌‌L’influenza negativa sulla comunità locale

‌‌Purtroppo, l’apertura in terra indigena di questi stabilimenti, può comportare anche effetti negativi. In alcuni casi si registrano aumenti di crimini violenti, di furti d'auto, etc.

Non è una novità, poiché i dati globali dimostrano che l’apertura di strutture del gioco, porta con sé un aumento della criminalità ovunque siano costruiti.

‌‌Le tribù usano i profitti per infrastrutture e progetti di crescita

‌‌Molti pensano che grazie agli stabilimenti di gioco, le comunità di nativi americani siano benestanti: cosa assolutamente falsa, dato che questa popolazione è attualmente una delle più povere di tutti gli Stati Uniti.

‌‌Certo, costruire casinò indigeni, dovrebbe migliorare la vita della popolazione nativa americana. Ma è importante sottolineare che anche se le attività portano denaro, non si arricchiscono i singoli membri della tribù.

Gli eventuali introiti, generalmente sono usati dai nativi per investire nel miglioramento delle infrastrutture, dei servizi educativi e dell'assistenza sanitaria.

Come hanno fatto i Muckleshoot di Washington, che con i proventi del gioco, hanno costruito una struttura medica e odontoiatrica e residenze per anziani.

Ancora più toccante, è che le tribù spesso donano gran parte dei loro guadagni in beneficenza.

Infatti, sempre i Muckleshoot elargiscono oltre 3 milioni di dollari all'anno a governi locali, scuole, chiese e organizzazioni senza scopo di lucro: un comportamento encomiabile.

‌‌Osservazioni conclusive

‌‌In questo contenuto abbiamo soddisfatto la curiosità di molti che ci chiedevano come funzionassero i casinò dei nativi americani, luoghi di fascino, dei quali gli europei sanno molto poco.

Per i fan dei giochi live, informiamo che sul nostro sito sono presenti le Crazy Time Live Stats da consultare in tutta libertà.

Infine, ti rammentiamo che le scommesse con soldi veri possono generare dipendenza e comportamenti problematici, quindi usa la testa e agisci con moderazione.

Charles Fey

Charles Fey